- Focus sulla Fontana della Vittoria o delle Sirene
Commissionata da Carlo III di Borbone, l'opera fu eseguita sotto Ferdinando IV.
Autore dell'opera lo scultore Joseph (Giuseppe) Canart, di origine
francese (secondo alcuni fiammingo), fu scultore e restauratore attivo a Roma
agli inizi del '700. Fu allievo del famoso scultore Camillo Rusconi, dal quale
apprese la capacità di stemperare la drammaticità barocca nella solennità
classicista. Si specializzò nel restauro archeologico lavorando per i Farnese a
Roma.
Arrivò a Napoli nel 1739,
impiegato come esperto “scultore statuario” specializzato nelle integrazioni di
reperti antichi, su proposta del conte Giovanni Porta, agente della corte
borbonica a Roma. Fu dunque inviato a Portici dove operò come principale
responsabile dei restauri dei numerosi pezzi di spoglio provenienti dagli
scavi, nonché divenne consulente per la scelta dei marmi da acquistare per la
costruzione delle varie residenze reali.
La sua attività di
restauratore e le sue idee sulla conservazione ispirarono Carlo III riguardo la
promulgazione della “Prammatica” con la quale il sovrano legiferò in merito
alla tutela dei beni archeologici del suo regno.
Canart ebbe inoltre un ruolo
di primo piano anche nella conservazione dei dipinti, di cui fu il primo a
proporre lo stacco delle pitture e dei mosaici.
Tra le
opere che egli eseguì ex novo, a parte la Fontana delle Sirene,
ricordiamo la Statua della Fortuna (risalente agli anni ’40, poi scomparsa) per
l’ampliamento del porto di Napoli, e quella di S. Carlo (eseguita tra il 1751 e
il 1753) per la Cappella Palatina della Reggia di Portici.
Finissimo lavoro di scultura composto da una vasca circolare al cui centro si eleva un piedistallo formato da quattro grosse volute su cui sono morbidamente posati, alternati tra loro, due Sirene e due Tritoni dalla doppia coda, negli spazi ricavati tra le volute, vi sono quattro elementi vegetali da cui zampilla l'acqua; le volute si ripetono dietro la testa delle Sirene e dei Tritoni . Il tutto è sormontatao dalla statua della dea Flora, una " Vittoria " di provenienza ercolanese il cui originale è stato collocato dopo il restauro, nella Sala della scultura dell' Herculanense Museum.